Acque Lavaggio Cisterne con Elettro-flottazione
Hoene ha portato a termine una prima serie di test con impianto pilota eseguiti presso la nostra sala prove con esito confortante.
Sono state prese in considerazione diversi tipi di acque provenienti da lavaggio cisterne con diversa concentrazione di inquinanti quali
- oli sospesi ed emulsionati;
- tensioattivi anionici, cationi e non ionici;
- glicoli;
- ammine;
- grassi;
- silice.
L’elettrocoagulazione (EC) e l’elettrossidazione (EOx) sono processi elettrochimici e si riferiscono all’applicazione di corrente elettrica per depurare acque inquinate senza dover dosare massicciamente agenti chimici coagulanti.
EC e EOx sono tecniche di trattamento così dette “robuste” ovvero in grado di lavorare anche in condizioni estreme con oscillazioni delle condizioni di lavoro anche sensibili e sono in grado di convertire inquinanti inorganici solubili in insolubili (silice, durezza, metalli pesanti ed altri inquinanti) e di trasformare quelli organici in elementi gassosi (l’azoto ammoniacale ed organico come N2 mentre i composti organici come CO2 ed acqua).
Il sistema consiste in una serie di coppie di elettrodi configurati come anodo/catodo in grado di produrre ioni del metallo di cui è costituito ( ferro o allumino generalmente) o di specie altamente ossidanti.
Nel primo caso, elettrocoagulazione (EC), la generazione di ioni destabilizza i contaminanti che rimangono in uno stato elettroforetico colloidale, generalmente di carica negativa, che vengono indirizzati in senso contrario ovvero verso l’anodo. In questa situazione particelle di inquinanti cariche negativamente interagiscono con gli ioni e con le varie specie formatisi del metallo “sacrificato” (Al3+, Al(OH) 2+ etc.) e possono, quindi, essere rimosse sia per complessazione che per attrazione del campo elettrico. In questa situazione l fenomeni di coagulazione risultano potenziati e molto più efficienti rispetto un processo di coagulazione chimica convenzionale.
Gli ioni di Alluminio/ferro si comportano pertanto come ottimi coagulanti, si idrolizzano nei pressi della superficie anodica e contribuiscono a destabilizzare le particelle contaminanti che tendono ad aggregarsi e precipitare.
In alcuni casi, come si accennava, l’unità può essere configurata anche con elettrodi non sacrificali in grado di produrre, appunto, specie altamente ossidanti in grado di degradare sostanze carboniose (COD) ed azotate in elementi elementari quali CO2, acqua ed azoto. In questo caso non c’è alcuna produzione di fanghi.